TransitionItalia

Dopo aver seguito la catastrofica premessa della Sig.ra Ellen Bermann di transitionitalia e la possibile soluzione proposta la transizione ( si veda il sito transitionitalia.it), rimango un po’ perplesso…

Facciamo un po’ di analisi di scenario. Potremo prevederne svariati: scenario fantasy-tecno con delle grandi astronavi colonizziamo nuovi pianeti ecc ecc; green economy tutto si trasforma in un verde pianeta…; rimane tutto come sta, questa crisi è passeggera e tutto tornerà come prima …; madmax si tiene duro fino all’impossibile con poi uno scenario catastrofico.

I segnali mi portano a pensare che le astronavi non le vedremo mai … ci sono troppi debiti e siamo troppo indebitati … il paradigma della crescita infinita è terminato.

Siamo già fortunati a tentare una decrescita senza traumi … anche se questa crisi non mi convince. Non mi convince che il capitalismo sia arrivato al suo capolinea.

Più interessante è la teoria della fine del cheap oil ( il petrolio a basso costo, quello che bastava piantare un dito per estrarre…)  fantastico il sito ASPO http://aspoitalia.blogspot.com/

Per capire in breve il significato di picco del petrolio:

Nel 1998 il mondo dell’energia fu scosso dalla pubblicazione dell’articolo di Campbell e Laherrere, The end of cheap oil in cui si prevedeva la fine del lungo periodo caratterizzato dal prezzo basso del greggio. Delle polemiche che seguirono, alimentate come spesso accade in questo ambito dalla tendenza alla polarizzazione delle opinioni in fazioni contrapposte, tipicamente catastrofisti a sostegno di un declino economico e industriale incombente contro negazionisti indifferenti alle più chiare evidenze, ha fatto giustizia il corso limpido degli eventi.

Da allora, rispetto ai valori correnti e anche alle più autorevoli proiezioni al 2010 (Annual Energy Outlook 1998, DOE/EIA), il prezzo del petrolio è notevolmente e progressivamente aumentato ed oggi ha raggiunto gli oltre 90 $. Questa evoluzione è stata assolutamente coerente con la teoria del picco di Hubbert, che prevede un andamento temporale dello sfruttamento delle risorse secondo cui in prossimità del picco storico di produzione diventano accessibili riserve precedentemente considerate marginali per gli alti costi (giacimenti offshore, sabbie bituminose, ecc.), anche se, va detto, il prezzo non è l’unico parametro per capire se siamo nella fase del picco di una risorsa.

Ecco se questo fosse vero allora si lo scenario prospettato sarebbe più simile a madmax. Per produrre una caloria di cibo oggi ne usiamo circa 8 (macchine agricole, fertilizzanti, pesticidi, trasporto, lavorazione, ecc) si veda l’interessantissimo documentario della bbc – una fattoria per il futuro – http://www.ecolcity.it/cms/una-fattoria-per-il-futuro-bbc -.

Due domande di conseguenza mi vengono:

ma se ora usiamo della terra asfittica ( da decenni  di coltura intensiva e fertilizzanti)  per produrre il nostro fabbisogno di cibo e alcuni popoli muoiono ancora di fame, come possiamo credere che senza il petrolio ci sarà cibo per tutti?

qual’è il surplus dell’umanità?

 

 

Leave a Reply